Franco Maresco è un regista, sceneggiatore e direttore della fotografia. Giovanissimo comincia a lavorare come vignettista satirico e autore di trasmissioni radiofoniche. Nel 1986 avviene l’incontro con Daniele Ciprì. Dopo le prime sperimentazioni video apparse sull’emittente palermitana TVM, nel 1989 creano “Cinico TV”, uno dei programmi più rivoluzionari e dissacranti nella storia della televisione italiana. Dal 1995 al 2005 la coppia realizza due lungometraggi che, per la loro carica innovativa e la feroce visione del mondo, restano ancora oggi un’esperienza unica nel panorama del cinema contemporaneo italiano: “Lo zio di Brooklyn” (1995) e “Totò che visse due volte” (1998). Seguono l’esilarante “Il ritorno di Cagliostro” (2003) e il documentario “Come inguaiammo il cinema italiano, la vera storia di Franco e Ciccio” (2005), entrambi presentati alla Mostra internazionale cinematografica di Venezia. Dopo dieci anni torna a Venezia con “Belluscone, una storia siciliana” premiato nella sezione Orizzonti.
Lamberto Bava omaggerà la figura del padre e parteciperà agli appuntamenti più importanti del Festival.
Da generazioni la sua famiglia viveva nell'ambiente del cinema: il nonno, EUGENIO BAVA (1886 - 1966), fu operatore e direttore della fotografia mentre il padre, MARIO BAVA (1914 - 1980) è stato uno dei registi cardine del cinema dell'orrore italiano e ha largamente influenzato l'evoluzione dell genere all'estero. Gli inizi di Lamberto furono nell'assistere il padre nel 1965. Durante le riprese del film "Schock" del 1977 il padre, che non era in buona salute, gli permise di dirigere qualche scena. Il lavoro congiunto continuò nel 1978 con La "Venere d'Ille", un film per la televisione facente parte della serie I giochi del diavolo. Nel 1979 avvenne la svolta che permise al figlio di lavorare da solo nel film "Macabro", la cui programmazione nelle sale italiane avvenne due mesi prima della morte del padre. Il 1980 fu l'inizio della collaborazione nei film di Dario Argento, tra i più importanti di questa collaborazione abbiamo sicuramente "Dèmoni" e "Dèmoni 2 - L'incubo ritorna". Fece da assistente regista allo stesso Dario Argento nel film "Tenebre".
Paolo Di Orazio é uno scrittore e sceneggiatore di romanzi per Granata Press, RadioRai, Castelvecchi e altre prestigiose case editrici. Considerato uno dei capisaldi dell'horror fumettistico italiano. Eroe indipendente, sostenitore ad oltranza tutto ciò che gravita intorno al mondo del terrore a 360°. Per questo autore l’horror è stata una religione a partire dai primi anni '70 con forti influenze grafiche provenienti da indimenticabili film, quali: "L'esorcista" e "il Gatto a nove code". Nel 1989 debutta come scrittore pubblicando la sua prima raccolta: "Primi delitti". Mente creativa e fondatore della rivista anni '80 e '90 horror-pulp: "Splatter" che scomodò il bigottismo del parlamento italiano. Per fortuna la rivista è ancora viva e vegeta e sarà per noi un gran piacere discutere con lui di questo e di molto altro ancora durante gli appuntamenti più importanti del Festival.
Marco Giusti è un critico cinematografico, saggista e regista italiano. Nel 1996 ha curato la mostra su “Carosello” per la Triennale di Milano, nel 2004 la retrospettiva “Italian kings of the B's - Storia segreta del cinema italiano” per la Mostra del cinema di Venezia, per la quale ha curato anche nel 2007 la rassegna sul “Western all'italiana” e nel 2010 la retrospettiva “La situazione comica”. Tra i numerosi saggi da lui scritti ricordiamo quelli dedicati alla storia di “Carosello” e le biografie di “Moana Pozzi”, “Stan Laurel e Oliver Hardy”, “Roberto Benigni” e “Totò”. Collabora da molti anni con L'Espresso e Il manifesto. Importante autore televisivo per la RAI, è stato ideatore di vari programmi, tra cui: "Blob", "Fuori Orario", "Stracult" e "Troppo Giusti", attualmente in onda su Rai2, all'interno del quale si parlerà del "Palermo Horror Fest".
Sergio Stivaletti è un regista e creatore di effetti speciali italiano. Per oltre 30 anni ha ideato e creato personaggi, creature e mostri per il cinema, la televisione e il teatro, collaborando con alcuni dei più grandi registi italiani come Dario Argento, Michele Soavi, Lamberto Bava, Roberto Benigni e Gabriele Salvatores. Inizia a lavorare nel 1981 come assistente nel film “Murder Obsession”. In seguito collabora alla creazione di alcuni materiali di scena nei film “I cacciatori del cobra d'oro” del 1982 e realizza alcune riprese in stop motion per il film “Assassinio al cimitero etrusco”. Questi lavori lo fanno notare tanto da venir chiamato a lavorare per gli effetti speciali del film “Phenomena” di Dario Argento. Nel 1985 lavora per il film “Dèmoni” di Lamberto Bava in cui utilizza degli animatronics. La collaborazione con il regista prosegue negli anni successivi in innumerevoli film. Nel 1996 Dario Argento lo chiama nuovamente per lavorare nel film “La sindrome di Stendhal” per il quale crea quelle che sono considerate le prime scene di computer graphics. Nel 1996 viene chiamato alla sua prima regia nel film “M.D.C. - Maschera di cera”, film che inizialmente doveva essere diretto da Lucio Fulci, scomparso prima dell'inizio dei lavori.